
Nella relazione d’amore siamo concentrati sull’essere e sul sentire.
Il mio essere («Sono attraente? Sono desiderabile? Piaccio?»), l’essere dell’altro («Mi piace davvero? È la persona giusta per me? Mi sto buttando via?»), oppure il “sentire”, mio o dell’altro («Mi ama davvero? È davvero amore ciò che provo?»).
Sottovalutiamo enormemente un’altra parte estremamente importante: il “saper fare”.
Se volessimo diventare bravi cuochi, sapremmo di dover imparare a fare tante cose che accadranno frequentemente nella nostra cucina: scegliere gli ingredienti migliori, usare le pentole adeguate, seguire i giusti tempi e modi di cottura, ecc.
Se volessimo diventare bravi calciatori sapremmo di dover imparare a fare passaggi, stop, dribbling e tiri.
Se volessimo diventare qualsiasi cosa, sapremmo di doverci confrontare con situazioni ricorrenti e di dover diventare “bravi” a gestirle.
Insomma dovremo imparare un “saper fare”.
Questa cosa nella relazione la sottovalutiamo.
Se noi dentro le nostre relazioni non siamo “bravi” nel “saper fare”, per quanto attraenti e innamorati saremo, la relazione fallirà.
Perché la relazione non è solo una questione di avere buone ragioni per entrarci dentro (attrazione, desiderio, emozione, innamoramento).
La relazione è anche una questione di rimanerci a lungo, dentro.
E di starci bene.
E per far sì che ciò avvenga allora noi dobbiamo sapere come fare a rendere la relazione un luogo piacevole e gratificante.
Perché se non sappiamo come fare, la nostra relazione o finirà o diventerà un inferno.
O entrambe le cose.
Il problema è che la maggior parte di noi non sa come fare.
Perché la verità è che facciamo tantissime cose dentro la relazione, ma all’insaputa di noi stessi.
E la maggior parte di esse, le facciamo davvero MALE.
Ma non ce ne accorgiamo.
Non ci rendiamo conto che il nostro “saper fare” in amore è spesso equiparabile a quello di un bambino di otto anni che cerca di cucinare un piatto da gourmet.
Non ce ne accorgiamo, nessuno ce lo dice mai.
Tranne i nostri partner, naturalmente.
Loro ce lo dicono, ma noi non crediamo loro fino in fondo, perché siamo molto concentrati su quanto male siano loro a fare a noi.
Non accorgerci di quanto incida un “fare male le cose d’amore”, ci porta a credere che nel nostro partner ci siano INTENZIONI poco amorevoli.
Pensiamo cose tipo: «questa relazione mi rende infelice perché tu sei troppo egoista, o perché in fondo non ti importa nulla di me».
Invece no.
Ci facciamo del male perché, anche quando stiamo cercando di farci del bene, siamo così incapaci di farlo, da fare danni.
Molte cose nella relazione possono “andare storte”.
Per esempio potrebbe darsi che io voglia cucinarti una cosa buona, per farti felice.
Può essere che io la cucini con tanto amore ma, non sapendolo, metta dentro qualche ingrediente che a te non piace.
Può essere che tu, mangiando la cosa che ti ho cucinato e, vedendo con quanto amore io l’abbia fatto, mi dica che ti piace moltissimo, anche se invece non ti piace affatto.
Ed ecco che un mio dono, fatto con amore e fatica, si è trasformato in una tortura per te.
Poi un giorno scoprirò che in verità non ti piaceva, ed io mi sentirò tradito dalla tua bugia.
Ed ecco che il tuo desiderio di non ferirmi, un giorno torturerà me.
Entrambi alla fine staremo male.
E solo perché, tutti e due, stavamo cercando di fare il bene dell’altro.
Solo che lo stavamo facendo in modo del tutto inefficace, ma non ce ne accorgevamo.
Ma non è per nulla facile trovare il modo di “salvare capra e cavoli”, nella relazione.
La capra: non mangiare una cosa che non ci piace, in modo da non torturarci;
E i cavoli: ma non far rimanere male l’altra persona facendola sentire comunque felice di aver cucinato per noi.
È difficilissimo.
Dobbiamo imparare come fare.
Ma se le cose possono andare storte anche quando tutti e due abbiamo una intenzione convergente (uno vuole cucinare bene per l’altro, e l’altro vuole mostrare gratitudine per il dono ricevuto), cosa può succedere quando le cose sono più difficili, i bisogni sono divergenti e le necessità dell’uno e dell’altro collidono?
Apprendere l’Arte della Relazione Amorevole, significa studiare come affrontare le situazioni problematiche ricorrenti di relazione, imparando a gestirle in modo efficace.
Perché se io sto innaffiando tutti i giorni amorevolmente la mia pianta, ma non so che quella è una pianta grassa, finirò, con il mio amore, per ucciderla.
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Grazie a chi, se ha letto fin qui, me lo fa sapere anche solo con un “letto tutto”.
Grazie a chi ha voglia di commentare.
Vi chiedo gentlimente di non copiare e incollare.
Grazie quando, in generale, condividete i testi.
Bruno