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L’entropia dell’amore

In amore, quando iniziamo, il punto non sono io.
Il punto sei tu.
Il punto è la tua bellezza di persona e quanto mi emoziona.
Non ti apprezzo in rapporto a ciò che mi dai.
Ti apprezzo e basta.
Ti apprezzo per quello che sei.

Poi piano piano succede qualcosa.
Arriva un momento in cui non è più così.
Arriva un momento in cui il nostro, diventa tutto un rimprovero:
ciò che non fai, ciò che non dai, ciò che non sei.
Arriva un momento in cui il punto sono tornato ad essere io:
mi sento molto triste e molto ferito per l’amore che non mi dai.
Il punto sono io: tu, non dai a me, abbastanza.
Sento una grande ingiustizia: tu non mi dai più calore.

E io lo do calore?

No, non lo do più.
Né io, né te, in realtà diamo più calore.
Sia io, che te:
– chiediamo calore;
– ci arrabbiamo perché non c’è;
– non lo diamo più.

Sia io che te.

Tutti e due siamo in una sorta di:
«io lo davo! Sei tu che hai smesso! Ora io te lo darei, perché non sono io che non voglio dartelo, ma tu che non lo vuoi dare a me! Quindi io potrei ricominciare a dartelo, ma solo se prima ricominci tu!»
Tutti e due pensiamo questo.

Chi ha ragione?

Non importa.
Non importa chi ha ragione perché, se rimaniamo qui, andrà male.
Finirà.
E finirà male.

Il problema è che in amore il freddo ci contagia.

Uno dei due, non importa chi, ha iniziato per primo a sentire un po’ di freddo.
Forse a ragione, forse per un equivoco.
In realtà, in amore, si sente freddo.
È normale.
È fisiologico.
Anche l’amore più caldo, ogni tanto, sente freddo.
Perché la vita è complicata, ed ogni tanto è la vita che ci fa sentire freddo.

Inoltre esiste una “entropia di relazione”.
Dobbiamo iniziare a tenerne conto.
Ci sono dei processi naturali che, dentro una vicinanza affettiva, iniziano a mangiarsi la felicità, la leggerezza, la luce, il calore.
Bisogna fare qualcosa attivamente per conservare e far crescere la gioia iniziale, altrimenti andrà inesorabilmente a perdersi.

Come per l’entropia fisica, dove ad ogni scambio un po’ di energia si spreca, così nella relazione non tutto l’amore che mettiamo nel rapporto arriva davvero dall’altra parte.
Una parte si perde nel passaggio. Una parte dello sforzo d’amore che facciamo per far felice l’altro non viene colto, non viene goduto, non viene capito, non viene assorbito.

Non è colpa di nessuno, così come nel mondo fisico, l’entropia è qualcosa di naturale e di inevitabile. Per vincere l’entropia, semplicemente, si deve immettere più energia di quella che sembra giusta, che sembra sufficiente. Perché bisogna tenere in conto quella parte di energia perduta, che ci sarà sempre.

Ecco perché in amore dovremmo trovare il modo di immettere con costanza molto più calore di quello che ci sembra che dovrebbe bastare.
Ma non è facile. E poi non ci accorgiamo di questo problema.
E dunque mettiamo nella relazione quel calore che pensiamo dovrebbe bastare.

Ma invece, iniziamo a sentire freddo.

Accade sempre, prima o poi.
Anche negli amori più passionali.
Uno dei due, ad un certo punto, sente un po’ di freddo.

Ma in quel momento, visto che sente freddo, non cerca di immettere più calore.
Al contrario.
Perché si sente tradito.
Si sente tradito dall’altro per quel freddo che sente.
Non sa che è l’entropia di relazione che gli sta facendo sentire freddo.
No. Pensa che sia l’altro che gli sta negando il calore.
E allora ecco che, quando inizia a sentire freddo, inizia anche lui a mettere meno calore.
Perché pensa che, la persona che gli sta facendo sentire freddo, non si meriti più il suo calore.

Ma in amore accade questo: se il calore reciproco inizia a scendere, allora scenderà sempre di più.

Perché in amore, chi sente freddo, diminuisce il calore che mette.
Infatti chi sente freddo, invece di immettere più amore nella relazione, immette chiusura, rimprovero, richiesta, allontanamento, biasimo e pretesa.
Tutto ciò è normale e naturale in una relazione affettiva.
È anche comprensibile che accada.
Però è anche ciò che ci condanna.

Perché l’amore è quella strana stanza in cui, se sento freddo, imprecare per quanto freddo fa, non mi aiuterà.

Mettere ciocchi nel camino, si.

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È un dono per me quando commentate.
Grazie di NON copiare e incollare.
Bruno

Photo by Ergyn Meshekran on Unsplash

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